Fisco, i commercialisti chiedono la sospensione feriale dei termini

"La mancata approvazione del decreto bis sulle semplificazioni fiscali è davvero incomprensibile. Ci auguriamo che il governo trovi il modo di recuperarne i contenuti il prima possibile. Sarebbe paradossale rinunciare ad un pacchetto di norme a costo zero sulle quali c'è la massima condivisione, anche quella dell'amministrazione finanziaria. Tanto più nelle ore in cui il premier Renzi rilancia meritoriamente l'impegno per un fisco più vicino ai cittadini". E' quanto afferma il presidente dei commercialisti italiani, Gerardo Longobardi, che in una lettera inviata al Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, chiede a nome della Professione la sospensione feriale dei termini a carico dei contribuenti. Una norma che avrebbe già dovuto essere a regime proprio grazie al decreto semplificazioni poi accantonato dall'esecutivo e per la quale ora i commercialisti si vedono invece "costretti" a invocarne l'applicazione in via amministrativa, con modalità analoghe a quelle adottate dall'Agenzia lo scorso anno. Nella lettera alla Orlandi, Longobardi scrive che stanno giungendo al Consiglio Nazionale dei Commercialisti segnalazioni sia da parte di diversi Ordini territoriali che da parte di singoli Iscritti "in merito alle difficoltà che gli studi professionali stanno incontrando per dar seguito alle numerose richieste documentali relative al controllo formale delle dichiarazioni dei redditi. Ciò va ad aggiungersi alle centosessantamila comunicazioni di anomalia dei dati relativi agli studi di settore e alle centomila lettere per la compliance che l'Agenzia sta recapitando ai contribuenti in questi giorni per segnalare possibili errori nelle dichiarazioni".