Professioni, commercialisti: l’esame di stato non si discute
Data pubblicazione:
01/07/2011
Roma, 1 luglio 2011 ? Pronti a discutere su tutto, ma non sull'obbligatorietà dell'esame di Stato. E' la posizione del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili in relazione ai contenuti del prospettato ddl sulle professioni, cui si associano tutte le principali sigle sindacali della categoria. Il divieto di prevedere "numeri chiusi o programmati", il divieto di porre restrizioni alla pubblicità e la piena derogabilità delle tariffe minime rappresentano ipotesi che non solo non spaventano gli iscritti all'Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, ma fanno già adesso parte della realtà della loro professione. Cos? come la possibilità di svolgere il tirocinio già durante l'università. E proprio i commercialisti, lo scorso ottobre 2010, in occasione del loro ultimo Congresso nazionale, hanno presentato un disegno di legge per l'introduzione di società professionali che favorissero l'aggregazione tra professionisti, contemplando anche la presenza di soci di capitale."Per i commercialisti italiani ? afferma il presidente nazionale della categoria, Claudio Siciliotti - la totalità delle previsioni generali del ddl delega arriva tardi, perch? la nostra è una professione che ha già saputo riformarsi da sola nell'immobilismo del legislatore. Anche per questo la previsione dell'abrogazione dell'esame di Stato, specificamente prevista per i soli commercialisti e avvocati, suona doppiamente ingiusta e ingiustificata per gli iscritti all'Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili".